LA MODA NEL MEDIOEVO

LA BELLEZZA IDEALE

Nel 1200 l’ideale estetico femminile persegue la bellezza efebica di un’esile fanciulla dalle gambe allungate, i capelli chiari, il seno piccolo. Donne adolescenti che sfioriscono in fretta a causa delle ripetutegravidanze, dal ventre accentuato, proprio a garanzia della loro capacità procreativa.

La pelle deve essere candida come il giglio, il viso ovale, i capelli biondi, la bocca piccola e gli occhi azzurri.

Secondo Marie de France, la damigella ideale doveva avere queste qualità: “Ha il corpo ben fatto, i fianchi stretti, il collo più bianco della neve su un ramo. I suoi occhi sono grigio-azzurri, il viso chiarissimo, la bocca gradevole ed il naso regolare. Ha le sopracciglia brune, la fronte ampia, i capelli ricciuti e biondissimi. Alla luce del giorno sono più luminosi dell’oro.”

Il Rinascimento modifica completamente il concetto di bellezza femminile e più in generale prevale un atteggiamento più pagano nei confronti del corpo.
Agnolo Firenzuola scrisse nel 1578: "La bellezza è il dono più grande concesso da Dio all’umana creatura, poiché grazie alla bellezza eleviamo lo spirito alla contemplazione…"

E’ il trionfo della bellezza giunonica, la donna dal seno prosperoso ed i fianchi larghi, dal volto sensuale: il bianco incarnato è ravvivato però dal rosso colorito delle guance, (ottenuto anche con i prodotti cosmetici preparati dagli speziali), i biondi capelli virano nella sfumatura del famoso rosso-tiziano.

E L’UOMO?

L’ideale di bellezza maschile è rimasto invece immutato nel tempo: nessuna civiltà ha mai considerato belli gli uomini magri o grassi.